martedì 10 dicembre 2013

Buongiorno a tutti,
siamo solo all'inizio e abbiamo ancora talmente tante cose da mettere in valigia ... quindi andiamo avanti a fare i bagagli.
Oggi riflettevo sul concetto di casa, o meglio sulla sensazione di casa. Casa non sono certo i mattoni sopra e sotto la testa, o le mura intorno al corpo. Capita di fatto così spesso di sentirsi ospiti in casa propria, estranei al nostro piccolo universo e raminghi nel mondo.


Ma per viaggiare, signori miei, per andare, occorre un posto dove poter tornare!
O il viaggio diventerà un vagabondare senza meta. Perché, a ben vedere, la meta finale del viaggio è la casa da dove si parte.



Quindi partiamo da qui, da questa nostra casa, che come si diceva non è fatta di mattoni ma di carne e sangue. La nostra carne ed il nostro sangue. Se noi siamo estranei a noi stessi nessun luogo potrà accoglierci. Come potremmo mai essere in pace in un luogo se il nostro corpo non è il sacro tempio del nostro spirito, in esilio da se stesso?
Noi siamo la nostra casa, il luogo dove trovare la pace, ma mai sarà possibile abitare in questa casa se non ci concediamo di vivere i desideri, le passioni, se non ci concediamo i difetti, le miserie, se non ci concediamo il perdono per peccati forse mai commessi ... "il nobile è sicuro e cauto nell'infliggere le punizioni e non trascina i processi" (I KING).
Oggi in valigia proporrei di mettere un po' di tenerezza, per noi stessi, per le nostre mancanze e per i nostri errori. Tenerezza e perdono, per oggi, possono bastare.

Un saluto e alla prossima